Nel suo ultimo libro “Come il vento cucito alla terra”, Ilaria Tuti ci regala due magnifiche e sorprendenti storie riscoperte dall’autrice che, a detta sua, stava “cercando tutt’altro”, cucite da una trama romanzesca appassionante, con qualche forzatura avventurosa di cui il libro non avrebbe bisogno per coinvolgere i lettori.

Prima guerra mondiale: i soldati inglesi combattono sul fronte francese, la guerra è una quotidiana carneficina, ai soldati feriti da arma da fuoco si aggiungono quelli colpiti dall’uso di gas, sempre più devastanti. Un gruppo di dottoresse inglesi, guidato da Flora Murray e dalla sua compagna Louisa Garrett Anderson, vicine ai movimenti femministi e alle suffragette, si offre per curare i soldati. E’ una proposta di per sé scandalosa: le donne possono fare le infermiere, al massimo curare altre donne, in faccende da donne come il parto.

Ma la Croce rossa francese le accoglie e favorisce la creazione sul suolo francese di ospedali con un organico interamente femminile. Poi anche il Regno Unito, vedendo gli ottimi risultati degli ospedali in Francia, chiederà al gruppo della Murray di tornare in patria per gestire a Londra l’Ospedale militare di Endell Street. Molti personaggi storici agiscono nel libro della Tuti.

Alle dottoresse di Endell Street, realmente vissute si affianca Ernest Thesiger, la cui vita è di per sé un romanzo. Di nobile famiglia, attore, simpatizzante per il movimento delle suffragette, parte volontario durante la prima guerra mondiale. Gravemente ferito alle mani, sviluppa durante la sua permanenza in Francia l’interesse per il ricamo, proponendolo come terapia per i soldati feriti, che andavano riabilitati non solo nel corpo ma anche nello spirito. Nonostante la disapprovazione delle autorità che vedevano il ricamo come un’attività troppo effeminata per dei soldati, Ernest riusci’ a trasformarla anche in occasione di lavoro per alcuni.

Flora Murray e Louisa Garret

Due storie davvero straordinarie a cui la Tuti intreccia quella di invenzione, che narra le vicende dei protagonisti del romanzo: Cate, medico dell’equipe della Murray e Alexander, aristocratico capitano inglese. Il cuore romanzesco del libro che il lettore deve scoprire da solo.

Ilaria Tuti , con uno stile raffinato e preciso, senza sbavature, costruisce un’ appassionante romanzo, dall’esito un po’ scontato, in cui l’invenzione si lega bene con la storia. Ne scaturisce una interessante riflessione sui temi dell’identità maschile e femminile, che tocca aspetti non scontati.

Ma quello che rimane al lettore dopo la conclusione del libro, che si lascia divorare in poco tempo, è il desiderio di saperne di più su Flora Murray, Louisa Garrett Anderson, Ernest Thesiger , protagonisti di una storia minore rispetto a quella raccontata sui libri , ma non per questo meno significativa. I semi gettati dalle loro vite hanno lavorato sottoterra e hanno dato frutti sicuramente migliori rispetto alle scelte spesso devastanti di tanti protagonisti della grande storia. Ilaria Tuti aveva già sperimentato il genere con Fiore di Roccia.  

La malinconia che lascia al lettore la conclusione di un bel romanzo è attenuata dalla speranza che scrittori come la Tuti ci aiutino a riscoprire storie altrettanto significative.