L’eta ha ucciso
822 persone, poi
ha chiesto scusa

In rosso i Paesi baschi

L’Eta è stata un’organizzazione terrorista tra le più sanguinarie. Ha ucciso 822 persone, 341 civili e il resto poliziotti e militari. Dopo 40 anni di omicidi e stragi, ha chiesto scusa. A fondare l’Eta (Euskadi ta Akatasuna, che vuol dire Paese basco e libertà), nel 1958, fu un gruppo di studenti di ispirazione marxista-leninista, usciti dal Partito nazionalista basco ritenuto troppo moderato. Obiettivo: l’indipendenza dei paesi baschi e la loro trasformazione in un paese socialista.
Il territorio basco si identifica con la lingua basca. Lingua antichissima parlata da popolazioni iberiche prima dell’invasione indoeuropea del 1200 ac. Esso comprende le tre province di Bilbao, Donostia e Gipuzkoa, il nord della Navarra e un lembo di Francia. Poco più di 2,5 milioni di abitanti. Solo per un breve periodo è esistito uno regno basco, tra il nono e decimo sec, con capitale Pamplona. I signori baschi hanno però quasi sempre (escluso sotto i Romani) goduto di ampia autonomia. Quando infatti Carlo Magno, con la scusa della Reconquista antiaraba, cercò di prendersi i loro territori, a Roncisvalle i baschi, che simpatizzavano per gli arabi, ne massacrarono la retroguardia, compreso il paladino Orlando.
Nel corso dell’800 moltissimi baschi emigrarono soprattutto inCile e Argentina. Sono di origine basca: Allende e Che Guevara, Pinochet e Neruda. I Paesi baschi hanno un’industria sviluppata e sono relativamente ricchi rispetto al resto della Spagna.
La loro autonomia fu abolita da Franco, che cercò anche di impedire l’uso della lingua basca. Durante la guerra civile i baschi si erano schierati con i repubblicani. Ed è sotto la dittatura franchista che nasce l’Eta.

Gli obiettivi della lotta armata, iniziata nel 68, sono stati prevalentemente gli uomini della Guardia civil o esponenti politici spagnoli. Ma l’Eta ha compiuto anche diverse stragi indiscriminate e ucciso molti baschi ritenuti ostili.
L’Eta aveva un’organizzazione gerarchica molto rigida e verticistica. Le sue basi erano soprattutto in territorio francese. Non si può dire che la Francia l’abbia protetta, ma di certo per lungo tempo ha chiuso un occhio e anche due. Nei suoi campi di addestramento ospitò anche terroristi italiani. L’Eta si finanziava con sequestri ed estorsioni. Imprenditori e commercianti baschi erano obbligati a pagare una sorta di pizzo.
Nel 73 l’attentato più famoso, al quale è stato dedicato anche un film. Fu scavato un tunnel sotto la strada e imbottito di dinamite, fatta esplodere al passaggio dell’auto di Carrero Blanco, capo del governo e successore designato di Franco. L’auto fu scaraventata oltre una casa di 5 piani.
Con la fine del franchismo fu ripristinata l’autonomia dei Paesi baschi, ma l’Eta continuò la sua azione, sempre più tesa a diffondere il terrore. Bombe furono fatte esplodere nei bar, ristoranti e supermercati con decine di moti. Nel 78 nacque Herri Batasuna, il braccio politico e legale dell’Eta, che ebbe circa il 10% dei voti, a conferma che l’Eta non rappresentava affatto il popolo basco.
A partire dal 92 la Francia diede maggior collaborazione nella caccia ai capi dell’Eta e molti furono catturati. Tanto che nel 98 l’Eta proclamò una tregua. Ma nel 2000 ripresero gli omicidi e gli attentati, seppur in misura minore. Nel 2011 l’Eta ha dichiarato finita l’attività militare. E nel 2018 si è sciolta, senza aver ottenuto praticamente nulla dopo 40 anni di sangue e morte. Però ha chiesto scusa alla popolazione per le sofferenze inflitte.

g.g.