Quali libri cominciano così?
Le risposte sono qui. Quanti ne avete indovinati?
1)
<Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d’Ombrosa…>
2)
<Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio>.
3)
<Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza…. >
4)
<Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione>.
5)
<Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo>.
6)
<C’era una volta… ‐ Un re! ‐ diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta….
7)
<Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare…. >.
8)
<Xxxxxx, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Xx-xx-xx: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti. Xx.xx.xx. Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Xxxxxx>.
9)
<Negli anni più vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente. “Quando ti vien voglia di criticare qualcuno” mi disse “ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu>.
10)
<Sono nato nell’anno 1632, nella città di York, da una buona famiglia, che però non era di qui: mio padre era uno straniero di Brema, dapprima stabilitosi a Hull, dove aveva fatto fortuna in affari>.
11)
<Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce>.
12)
<Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie ….>.
13)
<Cass era la più giovane e la più bella di 5 sorelle. Cass era la più bella ragazza di tutta la città. Mezzindiana, aveva un corpo stranamente flessuoso, focoso era e come di serpente, con due occhi che proprio ci dicevano. Cass era fuoco fluido in movimento>.
14)
<Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica>.
15)
<Il signor Jones, della Fattoria Padronale, serrò a chiave il pollaio per la notte, ma, ubriaco com’era, scordò di chiudere le finestrelle. Nel cerchio di luce della sua lanterna che danzava da una parte all’altra attraversò barcollando il cortile>.
16)
<I bambini vennero presto per assistere all’impiccagione. Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro>.
17)
<Una gioviale scossetta elettrica, trasmessa dalla sveglia automatica incorporata nel modulatore d’umore che si trovava vicino al letto, destò Rick Deckard>.
18)
<Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse>.
19)
<È una verità universalmente riconosciuta, che uno scapolo in possesso di un’ampia fortuna debba avere bisogno di una moglie>.
20)
<Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella>.
21)
<Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante…. >
22)
<A segnare in maniera indimenticabile l’anno 1866 fu un evento strano, un fenomeno inspiegato e inspiegabile. Per non parlare delle voci che agitavano le popolazioni dei porti>.
23)
<Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell’epoca non povera di geniali e scellerate figure>
24)
<Caro lettore, potrai credermi senza che te ne faccia giuramento, ch’io vorrei che questo mio libro, come figlio del mio intelletto, fosse il più bello, il più galante ed il più ragionevole che si potesse mai immaginare>.
25)
<Quando avevo sei anni, in un libro sulla foresta vergine intitolato Storie vere, ho visto una volta una bellissima illustrazione. Raffigurava un serpente boa che inghiottiva una bestia feroce>.
26)
<Quando il signor Bilbo Baggins di Casa Baggins annunziò che avrebbe presto festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima, tutta Hobbiville si mise in agitazione>.
27)
<Il primo lunedì del mese d’aprile del 1625, il borgo di Meung, dove nacque l’autore del Romanzo della Rosa, sembrava essere in completa rivoluzione, proprio come se gli Ugonotti fossero giunti per fare di esso una seconda Rochelle>.
28)
<Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno! Ma alle sei non mi era consentito d’alzarmi, e così dovetti frenare la mia curiosità fino alle sei e tre quarti>.
29)
<L’avvocato Utterson era un uomo dall’espressione austera, che non si illuminava mai di un sorriso; freddo, parsimonioso e imbarazzato nel parlare>
30)
<L’incandescente mattina di febbraio in cui Beatriz Viterbo morì, dopo un’imperiosa agonia che non si abbassò un solo istante al sentimentalismo né al timore>.
31)
<Ecco. Mi chiamo J. V. Sono un galeotto ed ho passato diciannove anni al bagno penale; m’hanno liberato da quattro giorni, son partito da Tolone, e non faccio che camminare….>.
32)
<Marley era morto, tanto per incominciare, e su questo non c’è alcun dubbio. Il registro della sua sepoltura era stato firmato dal sacerdote, dal chierico, dall’impresario delle pompe funebri e da colui che conduceva il funerale…. Il vecchio Marley era morto come il chiodo di una porta. Badate bene che con questo io non intendo dire che so di mia propria scienza che cosa ci sia di particolarmente morto nel chiodo di una porta>.
33)
<Il famoso curatore del Louvre, Jacques Saunière, raggiunse a fatica l’ingresso della Grande Galleria e corse verso il quadro più vicino a lui, un Caravaggio. Afferrata la cornice dorata, l’uomo di settantasei anni tirò il capolavoro verso di sé fino a staccarlo dalla parete, poi cadde all’indietro sotto il peso del dipinto>.
34)
<Nunc et in hora mortis nostrae. Amen“. La recita quotidiana del Rosario era finita. Durante mezz’ora la voce pacata del Principe aveva ricordato i Misteri Gloriosi e Dolorosi….>
35)
<Mio padre possedeva un modesto fondo nella contea di Nottingham, e io sono il terzo di cinque figli. All’età di anni quattordici egli m’inviò al Collegio Emanuele di Cambridge…. ma essendo il costo della retta troppo oneroso per le nostre povere sostanze (sebbene vivessi piuttosto magramente), fui destinato quale apprendista presso il dottor Giacomo Bates, eminente chirurgo di Londra>.
36)
<Ero stanco, mortalmente sfinito al termine di quella lunga agonia, e quando mi sciolsero e mi fu permesso di sedere, sentii che i sensi mi stavano abbandonando. La sentenza, la terribile sentenza di morte fu l’ultima distinta frase che le mie orecchie percepirono>.
37)
<Per molto tempo, mi sono coricato presto la sera. A volte, non appena spenta la candela, mi si chiudevan gli occhi così subito che neppure potevo dire a me stesso: “M’addormento”. E, una mezz’ora dopo, il pensiero che dovevo ormai cercar sonno mi ridestava>.
38)
<Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse anche di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia>.
39)
<La notte del 20 dicembre 1849 un uragano violentissimo imperversava sopra M. isola selvaggia, di fama sinistra, covo di formidabili pirati….. Pel cielo, spinte da un vento irresistibile, correvano come cavalli sbrigliati, e mescolandosi confusamente, nere masse di vapori, le quali lasciavano cadere sulle cupe foreste dell’isola furiosi acquazzoni; sul mare, pure sollevato dal vento, s’urtavano disordinatamente e s’infrangevano furiosamente enormi ondate.
40)
<Si chiamava Gaal Dornick ed era un semplice ragazzo di campagna che non era mai stato prima d’allora a Trantor. Conosceva però il panorama di questa città per averlo osservato sullo schermo dell’ipervideo e sugli enormi trasmettitori tridimensionali che diffondevano le notizie dell’Incoronazione Imperiale… >