Per chi è questo libro? Per chi ama il romanzo storico, il grande romanzo europeo dell’ Ottocento, che ricostruisce e fa rivivere, attraverso le storie dei personaggi, ambienti e contesti politici e sociali del passato. Negli stessi anni in cui una giovanissima Vittoria diventa regina d’Inghilterra, una sua conterranea e coetanea, Anne Bacon, figlia di un ricco mercante di seta, sposa l ‘ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando, marchese di Vignon, di stanza a Londra.
I due sono sicuramenti attratti dall’aspetto fisico (sia Anne che Prospero sono, ovviamente, belli), ma l’interesse reciproco nasce anche dal fatto che provengono da mondi diversi e lontani. Da subito, nei pochi giorni che vivono insieme a Londra, cominciano ad affiorare le prime incomprensioni, dovute ad una mentalità ed a una educazione quasi diametralmente opposte.
Anne è figlia di un self made man, che, partendo dal basso, è riuscito a costruirsi un impero commerciale fondato sulla seta. Orfana di madre, è stata educata, insieme alla sorella maggiore, da una donna colta, intelligente e cosmopolita, che ne ha valorizzato l’intelligenza e l’autonomia. E’ cresciuta e vive in una metropoli al centro di un vastissimo impero, caotica, pulsante di vita, che offre ogni possibile sollecitazione culturale. L’Inghilterra vittoriana è fiera di un liberalismo ormai affermato, la ricca borghesia alla quale la famiglia di Anne appartiene, non pone limiti ad un progresso economico e culturale che sembra inarrestabile e che è convinta di dominare. Anne ama Londra e la vita vivace e piacevole che vi conduce: ” Non esiste un posto più sicuro, vivace e misterioso della grande città in cui vive. Che bellezza avere davanti una lunga giornata piena zeppa di cose da fare. Una ricca colazione a base di tè, panini al burro, pancetta e uova, prosciutto, cetrioli sottaceto; una passeggiata al parco, a piedi o in calesse, lezioni di francese e disegno, qualche visita, la scelta di un nuovo cappello da pomeriggio”
Prospero è nato e cresciuto a Torino, in una famiglia di antica aristocrazia, pervicacemente attaccata alla tradizione, che bisogna difendere ad oltranza, nonostante sia impossibile non accorgersi del tumultuoso cambiamento che ha investito l’Europa dopo la Rivoluzione francese. Il lungo periodo della conquista napoleonica ha ridotto il Piemonte ad un distretto francese, costringendo i Savoia all’esilio sardo, ma ha portato anche in uno degli stati più conservatori e arretrati della penisola una ventata di progresso e modernità. Ma, dopo la Restaurazione, ci si può illudere che la storia sia tornata indietro e il padre di Prospero, Casimiro, frequenta di nuovo, a Torino, la corte dei Savoia, con la vecchia parrucca incipriata.
Prospero ha ricevuto, per volere del padre, l’educazione più rigida e conservatrice che si possa immaginare. Ancora bambino è stato destinato alla carriera militare, costretto a frequentare l’Accademia, lontano dalla madre amatissima: “le regole di condotta gli sembrarono fiscalissime e insulse. Ascoltò le istruzioni per rifare il letto, le regole di pulizia personale, il programma delle lezioni e la preparazione dei bagagli in caso di spostamento. I suoi compagni gli parvero scioccamente entusiasti all’idea di subire anni di addestramento severo”. Ma l’iniziale sofferenza si è stemperata, Prospero ha accettato il ruolo a cui il padre lo ha destinato ed è diventato, come il padre, un convinto sostenitore dell’ ancien régime.
Poco dopo il matrimonio, Prospero viene richiamato ai suoi doveri di ufficiale e deve tornare in Piemonte. Anne decide di posticipare la partenza. Ma durante il viaggio per raggiungere il marito contrae il vaiolo, che mette a rischio la sua vita e fa svanire la sua bellezza, forse l’unica cosa che Prospero aveva veramente amato. Giunta a Torino, accolta freddamente dal marito, Anne si trova in una situazione difficilissima.
Ma la giovanissima inglese dimostra un carattere ed una risolutezza pari a quella della sua regina. Un insperato aiuto verrà dal suocero con il quale condivìderà l’amore per la grande tenuta agricola del Mandrone, che invece Prospero detesta. Lontana da Torino, assorbita da una vita più semplice e operosa rispetto a quella dell’alta società torinese a cui il matrimonio sembrava averla destinata, riusce a trovare un suo equilibrio e a conquistare faticosamente una vita complessivamente accettabile, anche se molto diversa dai suoi sogni di giovane sposa.
Ma il romanzo è, appunto , un romanzo storico: la storia di Anne e Prospero é immersa in un contesto storico descritto con grande precisione, che ricostruisce attraverso le vicende dei personaggi principali e minori la storia del Piemonte dalla Restaurazione al 1848. Si sente che il romanzo è il frutto di una ricerca molto accurata, filtrata spesso attraverso il punto di vista di Anne, che emerge dalla pubblicazione delle numerose lettere che la giovane donna invia ai familiari rimasti a Londra. L’intreccio tra la vicenda privata e la grande storia risulta così naturale: Anne rimane pur sempre una straniera che deve capire e raccontare un mondo che inizialmente non capisce, ma nel quale, con pazienza e determinazione, riesce a ritagliarsi un ruolo.
La voce di Anne non è la sola che si alterna a quella del narratore esterno: ci sono quelle dei parenti rimasti a Londra, dell’istitutrice, dei familiari torinesi … e, soprattutto, di Theresa Manners, un personaggio minore, ma vivace e originale. Una impavida vedova inglese innamorata dei viaggi e dell’ Italia, inizialmente chaperon di Anne durante il viaggio verso l’Italia. Gli altri personaggi minori, il padre, la sorella, l’istitutrice, come nel più classico romanzo storico, non hanno solo un ruolo narrativo, ma servono a definire tipologie sociali caratteristiche della società a cui appartengono. Esemplare, in questo senso, la cameriera personale di Anne, Eliza, che ci immerge, col racconto della sua poverissima infanzia , in un’atmosfera dickensiana.
Benedetta Cibrario si è formata a Torino, dove si laurea in Storia e Critica del Cinema. In età adulta, per esigenze familiari e professionali vive tra l’Italia e l’Inghilterra. Molti suoi romanzi sono il frutto di un’accurata ricerca sulle fonti storiche. Per esempio Rossovermiglio, (2007) romanzo di formazione che ha come sfondo l’Italia tra le due guerre e il referendum del 1946. Il rumore del mondo, (2019) entra nella cinquina dei romanzi del premio Strega, vinto poi da M. Il figlio del secolo di Antonio scurati.
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