Sembra che sia uno dei libri del 2020 preferiti da Obama. Quelli che non amano troppo i romanzi e quelli che considerano troppo impegnativi i libri di storia troveranno in questa opera un perfetto esempio di letteratura non fiction. ( Chi volesse saperne di piu’ sulla letteratura non fiction può consultare https://blogs.youcanprint.it/che-cose-la-non-fiction-modelli-regole-ispirazioni).
Costruito su una grande varietà di fonti: diari privati, resoconti giornalistici, lettere, relazioni, atti parlamentari, l’opera di Larson racconta i primi due anni del governo di Churchill, dalla sua nomina a primo ministro, il 10 maggio 1940 alla fine del 1941, quando, dopo l’attacco a Pearl Harbor, gli USA dischiarano guerra al Giappone e alla Germania, schierandosi al fianco della Gran Bretagna, che, dopo la rapidissima disfatta della Francia, era rimasta di fatto la sola potenza europea a contrastare il dilagare di Hitler.
La storia è nota, anche grazie al bellissimo film di Joe Wright, L’ora più buia, del 2017. Ma nel libro, ovviamente, c’è molto di più. Accanto alle vicende della grande storia, alle testimonianze dell’empatia che il primo ministro riesce a instaurare con un popolo sottoposto ad una prova durissima, anche grazie ai suoi famosissimi discorsi, capolavoro di oratoria e di psicologia, Larson ci racconta anche gli aspetti meno conosciuti e privati di Churchill, offrendo così punti di vista inediti per il lettore non specialista.
Larson utilizza anche aneddoti considerati troppo frivoli dalle numerose biografie di Churchill, che rivelano veramente la sua personalità. Non era soltanto un politico dotato di grande coraggio, in grado di prendere decisioni epocali, ma i diari rivelano la meticolosità e l’attenzione per la sintesi e la chiarezza che richiedeva a se stesso e agli appartenenti al suo staff nello stilare documenti e comunicati. I comunicati di Churchill si contavano a decine ogni giorno, invariabilmente brevi e scritti in un inglese perfetto. Non era raro che il primo ministro pretendesse la risposta a una questione complessa poco prima di lasciare l’ufficio.
Ma anche le stravaganze, come il fare due bagni ogni giorno e uno spirito fanciullesco che non lo abbandono’ mai e che lo porta, anche sotto le bombe naziste, vestito di una lucida tuta d’emergenza azzurra, a ballare in famiglia o a giocare col trenino elettrico del nipote. L’anticonformismo di Churchill raggiunge forse il massimo nell’episodio raccontato dalla sua guardia del corpo. Il primo ministro trascorre il periodo di Natale del 1941 alla Casa Bianca. Gli USA sono entrati da poco in guerra. E’ notte, Churchill è nella sua camera < Su ordine del primo ministro, Thompson ( la guardia del corpo) andò ad aprire e trovò Roosevelt sulla sedia a rotelle, solo nel corridoio. L’ispettore spalancò la porta e notò una strana espressione dipingersi sul viso del presidente, mentre guardava l’interno della stanza alle sue spalle. «Mi sono voltato» scrisse Thompson. «Winston Churchill era nudo come un verme, un drink in una mano, un sigaro nell’altra».’ Churchill imperturbabile lo invita ad entrare, non accenna neppure a mettersi qualcosa addosso e il colloquio comincia.
Ma Churchill non è il solo protagonista. Molte notizie vengono infatti dai diari, molto particolareggiati, di uno dei suoi segretari, Sir John( Jock) Colville, che diviene uno dei protagonisti del libro. Nei suoi diari Larson trova mescolate sia annotazione di carattere politico, ovviamente molto sensibili (lo stesso Colville si chiede cosa accadrebbe se il nemico ne venisse in possesso) e vicende amorose. Colville è affezionato a Churchill, ma non abbandona mai il desiderio di arruolarsi nella RAF, anche se per fare il pilota dovrà allenarsi per mesi a portare lenti a contatto.
Un’altra protagonista è la figlia più piccola di Churchill, Mary, allo scoppio della guerra non ancora diciottenne, il cui diario è un’altra delle fonti principali del libro. Mary si trova a vivere il periodo più scintillante della sua vita di ragazza dell’alta società inglese ( balli, uscite con amici nei night club della capitale che rimangono aperti fino all’alba, amori) sotto le bombe che cadono incessantemente, ogni notte, per mesi e mesi. Mary è molto affezionata al padre e spesso lo accompagna a visitare con lui città che hanno subito violenti bombardamenti.’ «Non ho mai assistito a una manifestazione di coraggio, amore, allegria e fiducia come quella di oggi. Ovunque vada, papà si ritrova circondato di persone che gli stringono la mano, gli danno pacche sulle spalle, gridano il suo nome». Trovò la scena commovente, ma anche sconcertante. «È spaventoso vedere quanto dipendano da lui» sottolineò.’
Ma ci sono anche gli antagonisti: Hitler e, soprattutto, Göring <aveva anche una passione per l’abbigliamento stravagante. Disegnava lui stesso le proprie uniformi, assicurandosi che fossero vistose, e decorandole con medaglie, spalline e filigrane argentate. Si cambiava d’abito piú volte al giorno ed era noto per l’abitudine di indossare capi eccentrici come tuniche, toghe e sandali…’Creatore della Luftwaffe,’ Göring si preparava a oscurare il cielo con uno spiegamento di forze che avrebbe sbalordito il mondo. A tale scopo, e per puro gusto scenico, aveva raggruppato un totale di 2300 velivoli, di cui 949 bombardieri, 336 aerei per il bombardamento in picchiata e 1002 caccia. Finalmente avrebbe dimostrato a Hitler, e al mondo intero, che cosa era in grado di fare la sua aeronautica>.
Ma forse l’aspetto più orginale del libro è il mescolare alla storia di quelli che la storia la fanno, con annotazioni, lettere, rapporti di quelli che non hanno voce in capitolo sui grandi eventi dell’umanità. Per esempio la diarista Phyllis Warner che <come anche i suoi concittadini, era meravigliata dalla propria resistenza. «Vedere che siamo in grado di sopportare la situazione è un enorme sollievo per la maggior parte di noi» scrisse il 22 settembre. «Credo che fossimo tutti terrorizzati dall’idea di non farcela; eravamo convinti che saremmo corsi nei rifugi gridando, che i nostri nervi non avrebbero retto, che saremmo crollati, e scoprire che non era cosí è stata una piacevole sorpresa(…).’ Una giovane donna americana, da poco giunta a Londra <fu meravigliata dalla vivacità della vita sociale, nonostante le bombe e gli incendi. «Il fine settimana non è ancora iniziato e per la prossima settimana tutti locali sono già prenotati» scrisse in una lettera indirizzata ai familiari. «La sola cosa di cui le persone sembrano aver paura è l’idea di rimanere sole, cosí organizzano incontri in anticipo per trascorrere la serata in compagnia»’
E forse oggi è proprio questo aspetto che colpisce di più. Nonostante i lutti provocati dai bombardamenti ( 29.000 cittadini uccisi e altri 28.556 gravemente feriti, nella sola città di Londra), le distruzioni delle case e i rilevanti danni ai monumenti simbolo della città, la situazione dei rifugi sotterranei spesso molto carente, anche dal punto di vista igienico, la popolazione resiste, anzi molti reagiscono con un’energia e una vitalità inaspettata. Le corse nei rifugi, l’indisponibilità frequente dei mezzi di trasporto che costringono le persone a passare la notte in ricoveri di fortuna, per esempio, consentono , soprattutto ai più giovani, di allacciare relazioni inaspettate, anche sessuali, con una libertà inconcepibile prima dell’inizio della battaglia d’Inghilterra. Leggendo il libro non si può non fare un paragone con l’attuale pandemia: è evidente che la drammaticità della situazione in cui si trovano gli Inglesi in quegli anni viene in parte mitigata proprio dalla possibilità di conservare e, anzi, incrementare i rapporti sociali. Il contrario di quello che ci sta accadendo.
Erik Larson è uno scrittore e giornalista americano. Collaboratore di Time, New Yorker,e altre prestigiose riviste americane, ha scritto numerose opere. In Italia sono già stati pubblicati Il giardino delle bestie (Neri Pozza, 2012), la storia vera di William E. Dodd e di sua figlia Martha, un padre e una giovane donna americani che si ritrovano improvvisamente trapiantati dagli Usa nel cuore della Berlino nazista del 1934. e Guglielmo Marconi e L’omicidio di Cora Crippen (Neri Pozza, 2014). Nel 2015 esce Scia di morte. L’ultimo viaggio del Lusitania, sull’affondamento, nel 1915, di un transatlantico americano ad opera della marina militare tedesca .Vive a Seattle con la moglie e i tre figli, oltre che con diversi animali domestici.
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