Un figlio un po’ ammaccato dalla vita torna a casa, a Rimini, dove lo aspetta un padre vedovo, anzianotto ma ancora prestante. Né Sandro (il figlio), né Nando (il padre) concepiscono una vita senza un po’ di adrenalina. Nando l’ha trovata nelle gare di liscio a cui partecipava con la moglie, Sandro nel gioco d’azzardo. E’ Sandro a raccontare e ad inserire continuamente, nella cronaca dell’attualità, il ricordo del passato, come un flusso di coscienza. Una volta compreso il meccanismo il lettore si abitua. Non è una grande storia, ma non manca di tensione narrativa (soprattutto nel racconto delle partite di poker, raccontate con un approfondimento psicologico davvero notevole). Chi vive o conosce Rimini o dintorni (San Zaccaria, Montescudo) la apprezzerà ancora di più.
Scrivi un commento