Sapevi di poterti sedere davanti a uno schermo o a un quaderno, e cambiare il mondo? È una cosa che non può durare, perché il mondo torna sempre quello che è nella realtà, ma, prima che succeda, la sensazione che provi è incredibile.
L’ultimo romanzo di Stephen King non solo esce dal genere fantastico e horror, ma è anche  una riflessione sulla scrittura e sulla letteratura. La trama è quella di un thriller: Billy Summers è un veterano dell’Iraq, arruolatosi nell’esercito a diciassette anni dopo un’infanzia piena di traumi, divenuto un sicario per la sua abilità di tiratore di precisione. Ha deciso di andare in pensione dopo l’ultimo incarico ricevuto. Ma il contratto prevede che, nell’attesa del momento giusto, Billy, che ha una passione per  Faulkner, Zola e Dickens, assuma per molti mesi l’identità di uno scrittore esordiente. E quell’identità gli piace sempre di più…Nel romanzo c’è di tutto: una trama complessa e non banale, l’orrore della guerra in Iraq, il dramma degli emarginati negli USA, l’amore. Insomma non ci si annoia. E si perdona volentieri  a King  l’autocitazione: dalla piccola baita nella quale Billy si ritira a scrivere si possono vedere le rovine dell’Overlook Hotel e appeso alla parete c’è un quadro inquietante,  che raffigura delle siepi a forma di animali…